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Il complesso di via Enrico Cocchia
Gli edifici sono disposti su di una collina e seguono le irregolarità del terreno, ma la
diversità delle quote furono compensate dalla diversa altezza degli edifici per cui, visto da
sud il complesso appare di altezza omogenea.
Soluzioni urbanistiche tra le più innovative, espressione di una tendenza organico-realista,
sorsero negli anni Cinquanta e Sessanta: il quartiere “la Loggetta” e il “Rione Traiano”, di
media estensione il primo, di più vasta area il secondo. A questi si aggiunsero,
successivamente, altri interventi edilizi lungo la salita di Via Piave, tutti caratterizzati da
una notevole attenzione al gioco volumetrico, alla scelta dei materiali e alla definizione dei
dettagli.
Il quartiere “la Loggetta”, realizzato su progetto dell’architetto Giulio De Luca, si
sviluppava sul crinale di una collinetta secondo una composizione planimetrica fusiforme
in cui le singole unità si caratterizzavano per l’estrema semplicità dei fronti stradali, unita
a un’attenta scelta dei colori, per la maggior parte tenui.
Il “Rione Traiano” nasceva con ambizioni differenti: realizzare un grosso quartiere satellite
con forte connotazione urbana e che avesse, nella grande viabilità, nella parte centrale da
sistemare a parco urbano e nei servizi di quartiere, i suoi punti di forza.