La Mostra d'Oltremare
Nel maggio del 1938 iniziarono i lavori per la costruzione della Esposizione Triennale delle Terre Italiane d' Oltremare. Essa doveva costituire una sintesi visiva, aggiornata ogni tre anni, di tutto ciò che era stato realizzato nel campo della promozione socio-economica e culturale in Italia per le Terre d'Oltremare e viceversa.
L'organizzazione e la supervisione dei lavori furono affidate a Vincenzo Tecchio, nominato per l'occasione Commissario di Governo per la Triennale d'Oltremare. Le aspettative non andarono deluse.
Ben presto Tecchio si dimostrò abilissimo nel coordinare le molteplici iniziative e soprattutto seppe avvalersi, coraggiosamente, di un nutrito gruppo di professionisti di grande livello che per tre anni si dedicarono alla progettazione del complesso.
Consulente per il piano regolatore della Mostra fu Marcello Canino che si occupò della sistemazione generale dell'impianto e della progettazione di alcuni edifici.

L' ampio piazzale d'ingresso con il Teatro
e la torre del P.N.F.
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Della progettazione dei singoli edifici e della sistemazione delle aree verdi furono incaricati Carlo Cocchia, Luigi Piccinato, Giulio De Luca, Stefania Filo Speziale, Roberto Pane e altri. Concorsi nazionali furono banditi per la torre del P.N.F., per i padiglioni dell'Africa Orientale italiana e dell'arte. Gran parte dei circa 10 ettari disponibili furono destinati a parco, il primo sorto a Napoli dopo l'unità d'Italia.