della gioventù, con le sue scuole, i dormitori, le infermerie, le officine, le strutture logistiche e sportive, la chiesa e il teatro, incastonata in un contesto ambientale d'incomparabile bellezza.
Il progetto, redatto da Francesco Silvestri, fu articolato in una serie di terrazze rivolte a sud che richiesero consistenti movimenti di terra. L'area prescelta si estendeva per circa 322 mila metri quadri ed era compresa tra il quartiere di Bagnoli, le pendici delle colline puteolane e i confini della Triennale d'Oltremare. Il complesso era destinato ad ospitare circa 2500 ragazzi di entrambi i sessi.
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Il Collegio Costanzo Ciano
I lavori durarono poco più di un anno e si conclusero nel aprile del 1940 in coincidenza con l'ultimazione della Mostra. Durante la costruzione della sede, nel giugno del 39, morì Costanzo Ciano; il Consiglio Generale del Banco di Napoli intese dedicare alla sua memoria l'Istituto che così mutò la denominazione originaria in "Collegio Costanzo Ciano della Gioventù Italiana del Littorio".
Il 9 maggio 1940 Vittorio Emanuele III inaugurò ufficialmente il Collegio, la Mostra Triennale, l'Istituto dei Motori del nascente C.N.R. dopo di che concluse la memorabile giornata con l'inaugurazione della casa madre del Banco di Napoli progettata da Marcello Piacentini e la posa della prima pietra della sede napoletana della Banca d'Italia. Ma purtroppo, per la mancata definizione dello statuto della Fondazione, il Collegio non diventò mai operativo. Negli anni '50, per dare assistenza ai ragazzi abbandonati, nel frattempo divenuta ancora più pressante per gli effetti della Seconda guerra mondiale, il Banco di Napoli tentò di affidarne la gestione all' Opera Nazionale Maternità e Infanzia, ma purtroppo la Fondazione Banco di Napoli ne reclamò il possesso.
Il complesso, a liberazione avvenuta, fu concesso in regime di locazione alla Nato.