La più antica testimonianza dell'appartenenza alla Diocesi di Pozzuoli risale al 22 novembre 1587, data in cui il Vescovo di Pozzuoli, Leonardo Vairo, effettuò una Visita Pastorale alla parrocchia fuorigrottese di S. Vitale.
Se questa è la più antica notizia relativa alla parrocchia, molto più antica, come si è visto, è la notizia di un locus, ovvero un villaggio di campagna, detto "Casapagana" sito nella zona di Fuorigrotta e nel quale esisteva un edificio sacro, una chiesetta o una cappella, dedicato a S. Vitale. Ma tutta la zona ad occidente di Posillipo veniva denominata Fuorigrotta: essa, infatti, includeva non solo il colle di S. Angelo e Terracina, ma anche la zona costiera di Bagnoli.
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S. Vitale
Non si conosce esattamente il luogo dove sorgeva il villaggio col suo edificio sacro a S. Vitale, ma è ipotizzabile che la chiesa di S. Vitale - quella costruita a metà del 1500 e demolita nel 1938, ubicata all'angolo tra il Viale Augusto e Piazza Alessandro Lala - fosse stata edificata sul posto dov'era in precedenza l'edificio ricordato in pergamena. Il villaggio di Casapagana, quindi, doveva trovarsi nella zona tra le attuali Via Leopardi, via Cumana e via Canzanella Vecchia. Il nome medioevale è andato dimenticato perché, evidentemente, stante l'identità tra Casapagana e il primitivo nucleo di Fuorigrotta prevalse, la denominazione di "Foris criptae", ovvero la zona cui si perveniva dopo aver attraversato la grotta.
La pergamena del 985 è di notevole importanza perché ci attesta anche la continuità lungo il corso
dei secoli del culto di S. Vitale nella zona di Fuorigrotta.
Ma perché in questo luogo veniva adorato S. Vitale? Il S. Vitale più famoso è quello di cui