guancie di qualche donna prepotente e maleducata, in quanto tu, mamma cara, signora
nata, vera decana del commercio, sapevi anche trascendere nel far trionfare il buono dal
male con la tua virtù di grande donna. Paese mio, quanti dolci ricordi mi assalgono, e mi
sembra ancora di sentire il dolce suono a distesa delle belle campane della nostra antica
chiesa, e quei buoni paesani farsi il segno della croce da veri cattolici. Il pomeriggio, come
una poesia dava la consegna alla sera ed iniziava il secondo atto di gioia tra le voci del
venditore di trippa, musso e testina di agnello, mentre il "Masticiello" con il suo scaldino
colmo di zeppole e croquè di patate entrava ed usciva dalle affollate osterie e la sua voce
sonora e caratteristica faceva venire la voglia di mangiarle.
Ricordo anche molto bene quel baraccone dell'opera dei pupi con grandi cartelloni
bianchi affissi al muro disegnati a mano esaltanti le gesta di Cano e Maganza e Ciccio
Cappuccio. E, senza togliere alcun merito alle altre osterie del paese, quella di mio padre
in via delle Terme (oggi via Caio Duilio) era sempre affollata di avventori e di ottimi
bevitori, dalle voci canore che, tra un bicchiere di vino ed un canto a figliola (canto antico
napoletano a due persone, con domanda dell'uno e risposta dell'altro, sulla vita di un
santo, sempre cantando), concludevano la bella serata di gioia con spensierata allegria di
vivere. Mia cara Fuorigrotta, con l'anima mesta, asciugandomi lacrime di tenerezza, e pur
essendo tu sempre bella e amata, purtroppo non sei più quella della mia fanciullezza del
1939 che rimpiango e ricorderò sempre con nostalgia."
(Amedeo Panico)
(Tratto dal libro "Fuorigrotta indimenticabile
terra mia" di Mario Agrillo)
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LE FESTE POPOLARI
Il 17 gennaio si festeggia S.Antonio Abate in onore del quale si accendono grandi fuochi.
Questo Santo detto a Napoli "Sant'Antuono" è il famoso eremita la cui leggenda lo
descrive in continua lotta col demonio. La storia del culto narra di un luogo, appunto