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Ma solo nel 1934 Fuorigrotta ebbe la sua efficiente e ben organizzata squadra: quella dell' Associazione Calcio Fuorigrotta. Il campo di casa fu realizzato a spese dell'allora Presidente, dott. Edmondo Ciccimarra, su un suolo messo a disposizione dalla Società Edilizia Laziale in Via Campegna.
Dopo la parentesi della seconda guerra mondiale, l'Associazione Calcio Fuorigrotta e l' Associazione Sportiva Terracina si fusero dando vita a una nuova grande Società: la Società Sportiva Flegrea con la quale si ottennero brillanti risultati per l'ottima preparazione dei giocatori, molti dei quali furono poi assorbiti dalle squadre nazionali.
Dopo un decennio di entusiasmanti successi la Società si sciolse e tutti i tentativi degli sportivi fuorigrottesi di perpetuare quella tradizione, furono vani.
Con la demolizione del '38 andò distrutto anche il villino di Eduardo Nicolardi che si trovava sulla vecchia via Bagnoli, allo scambio Morra e dove il poeta viveva da alcuni decenni.
In quel posto ameno e tranquillo, lontano dai
Partenza del "Gran Premio d'Apertura" da Piazza Leopardi - 1934
Passaggio dei corridori per via Consalvo
rumori della città, Nicolardi si dedicava alla cura dei fiori riuscendo addirittura ad ottenere delle rose nere, che suscitarono l'interesse degli appassionati che venivano da ogni parte per assistere a questo miracolo della natura.
Egli fu il poeta agreste, vero amante della natura nella quale sapeva ritrovare la serenità e l'estasi del suo animo sensibile. Molti dei suoi versi, infatti, furono realizzati proprio lì, in quei viali silenziosi che invitavano al sogno e alla meditazione e dove nacquero due capolavori della sua poesia: Voce 'e notte e 'mmiezo 'o grane.
Questo grande poeta morì qui, a Fuorigrotta il 26 febbraio 1954.