della quale erano stati scoperti alcuni tratti della
strada romana Antiniana, si rese necessaria ancora
una volta l'opera del prof. Lala in quanto
occorrevano alcune basole per reintegrare alcuni
tratti mancanti della strada stessa. Il Lala, accanito
cultore di antichità locali, accompagnò gli esperti
nelle campagne circostanti il tracciato dell'antica
via romana. Grande fu la loro meraviglia nel
vedere all'interno della Masseria S. Giuseppe una
grande quantità di basole della strada romana,
alcune delle quali erano state utilizzate per la
costruzione dell'aia.
Oltre a questi reperti di età romana, la Masseria
conserva ancora un' interessante portale
tardorinascimentale in piperno, ed una struttura
arcuata nel cortile centrale, mentre gli ambienti
sono tutti coperti con volte a botte o a crociera.
Oltre la Masseria S. Giuseppe, alcune mappe
settecentesche riportano altre masserie nel
territorio di Fuorigrotta: quella del podere delle
Monache di Donnaregina; quella a monte di via
Terracina (cupa Perillo), ancora oggi esistente;
quelle ubicate lungo le vie Giustiniano e della
Pigna ed infine quella del podere dell'Ospedale
della Cava. All'interno vi era tutto ciò che potesse
servire all'organizzazione agricola della comunità.
Vi erano abitazioni, stalle, cellari, depositi, cortili,
pozzi, cisterne e qualche volta anche una cappella
per la messa domenicale.
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La Masseria S. Giuseppe nel 2003