diceva allora, tramite l'Istituto Orientale ed altre
istituzione universitarie ed extrauniversitarie".
Ma la Mostra d'Oltremare chiudeva i battenti
appena un mese dopo l'inaugurazione per i
sopravvenuti eventi bellici che non le
risparmiarono bombardamenti, incendi ed
occupazioni. All'occupazione tedesca (1942-43)
seguì la requisizione americana con la conseguente
occupazione dell'intero complesso (ottobre 1943 -
marzo 1947) e infine, saccheggi e atti vandalici.
Questi tragici eventi generarono un totale stato di
sfacelo tanto che il 60% dell'intero patrimonio
andò in rovina. Infine la localizzazione di centinaia
di conteiners per ospitare i terremotati del 1980
per cui vennero demolite le serre progettate da
Carlo Cocchia nel 1940, uno degli edifici più
interessanti nel panorama dell'architettura italiana
tra le due guerre.
Tra le architetture del complesso sono da citare: il
Palazzo degli Uffici, la torre del P.N.F., il Teatro
con il Palazzo dei Congressi e quello dell'Arte,
l'Arena Vittorio Emanuele III, la Funivia che la
collegava al Parco Virgiliano, il padiglione di Rodi,
il grande Ristorante con la Piscina, la Fontana
Esedra ed infine l'Arena Vittorio Emanuele III
(Arena Flegrea).
Progettato da Marcello Canino, il Palazzo degli
Uffici, fu il primo edificio ad essere realizzato. Gli
ambienti si svolgono attorno a dei vasti, ariosi,
piacevoli cortili.
Il Padiglione Rodi. Arch. G.B. Ceas
3/10
Padiglione della Civiltà Cristiana in Africa.
Arch. Roberto Pane