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Ma quello che la rende interessante è il basso popolo. Tutto il volgo di Napoli, il volgo
delle province limitrofe ed anche delle città lontane vi accorre coi suoi abiti più ricchi;
bello è il vedere quella calca sì elegante e variata sparsa per tutta la riviera, aggruppata nei
boschetti della villa reale, aperta in quel giorno a tutti, lieta e festiva percorrere le spiagge
di Mergellina e di Posillipo.
Nei paesi vicino Napoli ed anche in quelli alla distanza di cento e più miglia, v'è l'uso
d'imporre talvolta nei fogli nuziali l'obbligo allo sposo di condurre la moglie il primo anno
a Piedigrotta, il secondo del loro matrimonio a S.Gennaro.
Vedi piccole brigate le quali, pel loro modo di vestire e pel dialetto, appariscono d'uno
stesso paese, fermarsi attonite a guardare usi e vesti tanto dalle loro diverse, mentre essi
stessi recano altrui meraviglia; costumi differenti, opposti, usati con costanza sempre dal
volgo di provincia e che ricordano i nostri antichi dominatori, i primitivi popoli che vi si
stabilirono.
Questa immensa calca di popolo tanto variata e pel vestire e pel volto e pel parlare s'agita
come un'onda di mare e come il mare assorda; percorre la Riviera, le spiagge, la villa,
visita se può la chiesa della Vergine, e si sparge sulle alture, nei verdi giardini fioriti, a lido
di mare ove imbandisce il pasto della festa.
Ad un'ora dopo mezzogiorno tutte le truppe in gran
gala passano sotto la dimora reale e vengono a
schierarsi nella strada in doppia linea dal largo
Palazzo fino alla chiesa di Piedigrotta, lasciando nel
mezzo una vasta piazza pel passaggio del sovrano.
Questa festa è anche militare fin dalla sua origine ed
allora principiarono i sovrani a visitare la Vergine
ogni anno in quel giorno. Nell'epoca dei viceré essi
la visitavano in grandissima gala accompagnati da
tutti i nobili ed i cocchi arrivavano talvolta fino al
numero di duemila.
Situate le truppe, vedi allora in moto una
straordinaria agitazione in quella folla, tutti cercano
EDUARDO MATANIA La Piedigrotta - 1890