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Ma allorché alle tre pomeridiane i castelli col continuo sparo annunziano la venuta del re,
si sente un mormorio sordo, continuo prolungarsi da per ogni dove.
Coloro che non hanno posto lo cercano, lo trovano e vi riescono a forza di urti e di spinte.
Fugge la gente, che tuttora rimane nella strada e la piazza nel mezzo è vuota interamente.
(Francesco Alvino, La Collina di Posillipo, 1845)
Alcuni studiosi come il Cocchia e il Maiuri fanno risalire le origini di Piedigrotta al periodo
augusteo; questo ritorno a tempi così antichi può sembrare eccessivo: in realtà trova
validissime giustificazioni di carattere generale. Sappiamo che il Cristianesimo, sotto tanti
aspetti antitetico al paganesimo si è servito, per i suoi riti e per le espressioni formali,
dell'eredità classica.
Luoghi del culto pagano sono stati trasformati in chiese e battisteri; i simboli della
mitologia in simboli cristiani; le usanze religiose hanno solo cambiato destinazione.
Di questa nascita pagana piedigrottesca ci parla il Boccaccio quando da Napoli scrive a
Cecco di Nardo informandolo che, nella grotta ai piedi di Posillipo, un eremita teneva
accesa la fiammella di un lume davanti all'immagine di una Madonnina, già oggetto di
devozione e di pellegrinaggio da parte dei napoletani che, come sempre, affiancavano
l'adorazione al simulacro con la bestemmia "per la Madonna del Pede rotto". Dopo le
semplici manifestazioni medioevali, col Rinascimento ritornò in auge quel tipo di festa
popolare che si rifaceva agli antichi riti carnascialeschi e ai baccanali, pur nello spirito
profondamente religioso dell' occasione. La plebe si mescolava ai nobili e spesso
intervenivano anche i sovrani. Era un evento che si svolgeva tutto sulla riviera e nelle
acque del golfo, dove si dondolavano centinaia di barche dalle quali partivano guizzi di
luce, suoni e canti. Lungo tutto il percorso della festa si trovavano i venditori di cibi cotti,
di frutti di mare, di taralli, di chicche, di dolci tradizionali, di acque semplici o conciate.
Era il momento nel quale il popolano dava libero sfogo al suo spirito burlesco o al suo
corrivo, dileggiando e motteggiando e cadendo spesso, con grande scandalo, nell' osceno.
Verso la metà dell'Ottocento Piedigrotta era stata già trasformata e manipolata secondo la
volontà dei sovrani e per la gioia dei turisti, oltre che degli stessi napoletani.